lunedì 15 aprile 2013

Social Market

Social Market. La spesa ai tempi della crisi

 
È un super market speciale. Si trova a Torino, in zona San Paolo, precisamente in via Luserna di Rorà. L'associazione Terza Settimana, che lo ha fondato, gli ha messo nome Social Market.
È un punto di acquisto di beni elementari. Dedicato a clienti particolari. Particolari per lo stato economico in cui versano.
Per i prodotti in vendita non ci sono alternative di scelta. Una marca per tipo. I prezzi però sono molto interessanti. Se fai parte del progetto, e per farlo devi essere stato segnalato al Market dall'Ufficio Pio o dalla Caritas, sottoscrivi un contratto. Questo consente l'accesso al gruppo di acquisto che compra beni di consumo direttamente dai grossisti della grande distribuzione e ne fa uso pagandoli al prezzo di mercato. Come ci ha spiegato Bruno Ferragatta, responsabile del Social Market e presidente di Terza Settimana, "un chilo di pasta costa grossomodo 80 centesimi".
I clienti del Social Market sono persone in stato di necessità (anche temporanea) che entrano a far parte del gruppo di acquisto e evitano i rincari di prezzo sulla spesa, che altrimenti dovrebbero pagare in un qualunque super market. Chi, su segnalazione della Caritas, è a reddito zero non paga nulla.  Per gli altri l'Ufficio Pio copre il 50% della spesa, il resto deve metterlo il cliente.
Le persone che lavorano al Social Market sono volontari. Alcuni sono giovani altri invece, caratteristica importante del progetto, sono gli stessi clienti. Quando sottoscrivono il contratto per entrare a far parte del gruppo di acquisto viene chiesto loro, a patto che gli sia possibile, di fornire 4 ore mensili di volontariato in una delle mansioni che permette al progetto stesso di rimanere in piedi: dal guidare i furgoni per prelevare i beni acquistati dai grandi distributori al fare i commessi nel negozio stesso. Insomma, prezzi bassissimi in cambio di volontariato. Un modello la cui eco è già arrivata fuori Torino, come ad esempio a Modena, dove ha aperto il primo supermercato gestito da disoccupati in cambio della spesa. In tempi di crisi, oltre l'economia ad alti livelli, esistono risposte concrete ed immediate. E il volontariato può darne alcune.
 
 
 

1 commento:

  1. Ecco un altro bel progetto...io mi chiedo come sopravviverebbe tanta gente senza il volontariato!
    Buone serata.
    Antonella

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