lunedì 29 aprile 2013

Madonna della Corona

Presentazione e storia

Questo luogo è la meta ideale per chi desidera unire momenti di preghiera e serenità interiore a occasioni per rilassarsi e godere in tutta tranquillità degli spettacoli che la natura può offrirvi in questo luogo incantevole.
Il Santuario si trova a Spiazzi in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige.
Il Santuario diocesano di Verona della Madonna della Corona è aperto tutto il tempo dell’anno con i seguenti orari:
Novembre – Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00
Aprile – Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30

Cenni Storici

Il Santuario della Corona è luogo di silenzio e di meditazione, sospeso tra cielo e terra, celato nel cuore delle rocce del Baldo. Documenti medievali attestano che già intorno all’anno Mille nell’area del Baldo vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno in Verona e che almeno dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. Una pia tradizione collocava la nascita del Santuario della Madonna della Corona nel 1522, anno in cui la scultura qui venerata sarebbe stata miracolosamente traslata per intervento angelico dall’isola di Rodi, invasa dall’armata mussulmana di Solimano II, ma la datazione viene smentita dall’esistenza, nei recessi dell’attuale Santuario, di un dipinto di una Madonna con bambino, di fattura trecentesca, che costituì la prima immagine venerata nell’originaria chiesetta, che da essa prese nome.
Tra il 1434 ed il 1437 S. Maria di Montebaldo, passò in proprietà ai Cavalieri di San Giovanni, o del Santo Sepolcro, presenti a Verona dal 1362 come commenda di San Vitale e Sepolcro, che conservarono la proprietà del Santuario fino allo scioglimento con provvedimento napoleonico nel 1806. A questo periodo sembra risalire il gruppo in pietra della Pietà poi venerata come Madonna della Corona.
Alta 70 centimetri, larga 56 e profonda 25, la statua è in pietra locale dipinta. La statua poggia su un piedistallo recante la scritta “HOC OPUS FEClT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432″, tradizionalmente considerata come prova che la statua venne fatta realizzare e donata alla Corona nel 1432 da Lodovico Castelbarco, proveniente da una nobile famiglia roveretana.
Nei quattro secoli di gestione, la Commenda trasformò radicalmente la Madonna della Corona, facendola diventare un autentico Santuario capiente ed accessibile grazie alla sistemazione del ponte in legno di accesso a valle (1458) e alla costruzione sopra la preesistente di una nuova chiesa, di circa 18 metri per 7 (1490- 1521).
Nel corso del Cinquecento vennero realizzate le due scale di accesso tuttora visibili: la più ampia, di 556 gradini, che dalla fonte di Spiazzi, poi denominata “Fonte dell’Indipendenza”, scendeva al ponte del tiglio, e quella più stretta, di 234 gradini, ricavata nella roccia lungo l’originario strettissimo percorso che conduceva dal ponte alla chiesa.

La nuova Chiesa

Nel 1625, iniziò la costruzione di una nuova e più ampia chiesa 4 metri sopra la precedente che rimase inglobata sotto il nuovo presbiterio. I lavori si protrassero per alcuni decenni, giungendo al tetto nel 1664 e concludendosi definitivamente nel 1685.
Nel frattempo vennero risistemate le vie d’accesso grazie al contributo del commendatore Tancredi venne costruito in una cavità del monte un ospizio per le necessità di alloggio dei pellegrini sempre più numerosi. L’assetto complessivo dell’intera area del Santuario è documentato in due preziosi inventari, del 1724 e del 1744, ed è perfettamente visibile in una bellissima incisione eseguita nel 1750 da Giovanni Antonio Urbani su incarico del rettore don Giancarlo Balbi.
Sul finire del secolo XIX, su progetti dell’arch. Giuseppe Magagnotti di Verona e dell’ing. Emilio Paor di Trento, la chiesa fu ampliata e dotata di una nuova facciata in stile gotico, ornata di marmi; la conclusione dei lavori fu solennizzata il 17 settembre 1899 con la cerimonia d’incoronazione della statua dell’Addolorata.
Negli anni successivi facciata e chiesa furono impreziosite da statue dello scultore Ugo Zannoni, nel 1921-1922 fu rifatto il campanile con guglia svettante e nel 1922, in occasione del quarto centenario della comparsa della statua dell’Addolorata, venne migliorata la strada e aperta, su disegno dell’ing. Federici, la galleria d’accesso al Santuario, agevolando così il percorso ai pellegrini.
Dopo l’ultimo conflitto mondiale, dal 1946 al 1949, il rettore don Sandrini fece eseguire, su progetto dell’arch. Banterle, un ampliamento della chiesa nella parte del presbiterio.

La basilica attuale

Nel 1974 venne affidato all’architetto Guido Tisato l’incarico di redigere un progetto di un intervento globale che prevedesse l’abbattimento della Chiesa esistente, la conservazione delle parti più valide e significative e la costruzione di una struttura più ampia. Demolizione e ricostruzione del Santuario vennero effettuati dal 1975 al 1978 ed il 4 giugno 1978 il Vescovo Giuseppe Carraro poté procedere alla dedicazione del nuovo Santuario e del nuovo altare. Nel 1982 al Santuario venne attribuito il titolo “basilica minore”. Il 17 aprile 1988 Papa Giovanni Paolo II visita il e prega la Madonna della Corona.

Aspetti artistici

Le sculture di Ugo Zannoni

Numerose le opere scultoree presenti al Santuario, delle quali buona parte, realizzate in marmo bianco di Carrara, sono dello scultore veronese Ugo Zannoni.
Nel 1900 le statue rappresentanti: San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena, visibili in nicchie sporgenti sulla facciata, e l’Addolorata in piedi, ora collocata nella cappella delle confessioni; tra il 1912 e il 1913 la statua di San Giuseppe e quelle dei due santi patroni dei Cavalieri di Malta, Santa Toscana e San Giovanni Battista, le 14 formelle della Via Crucis, sui pilastri della navata centrale del Santuario e le formelle in gesso dei sette dolori della Madonna, ora nella Cappella
dell’Adorazione; al 1916 risalgono l’Ecce Homo e i due Angeli oranti, nella cappella delle Confessioni; infine nel 1919, poco prima di morire, l’altorilievo dell’incontro di Cristo con Sua Madre.

Le opere di Raffaele Bonente

Sia nel Santuario, che lungo la strada d’accesso si possono ammirare le fusioni in bronzo dell’architetto veronese Raffaele Bonente. Particolarmente originale è la “scenografia” sulla parete rocciosa dell’abside, attorno alla statua della Pietà, circondata da una corona di spine e da cinque gruppi angelici.
Da evidenziare: il paliotto dell’altare con le tre formelle bronzee raffiguranti la Natività, la Crocifissione e la Pentecoste, separate da quattro lesene dedicate agli Evangelisti; ai lati due formelle dedicate alla chiesa veronese, mentre la parte retrostante è suddivisa in tre campiture, contenenti ai lati due invocazioni
mariane e al centro il cuore della Madonna trafitto da sette spade;
- i 6 candelabri sulla mensa con i simboli degli Evangelisti e simboli allegorici;
- la formella dell’Annunciazione, posta sull’ambone, ed il leggio con i simboli dei quattro Evangelisti, i volti di Abramo, Mosè, Davide e Isaia, ed al centro il monogramma di Cristo;
- il tabernacolo del 1982 con le quattro figure in bronzo rappresentanti la fede, la speranza, la carità e la religione;
- il battistero del 1988 che presenta nella parte inferiore otto pesci, nella parte superiore, i sette doni dello Spirito Santo;
- il medaglione ricordo della visita papale, dal 1993 all’esterno del Santuario;
- le vetrate nella navata destra del Santuario raffiguranti i misteri del Rosario;
- le sculture e le vetrate che ornano la cappella
dell’Adorazione, realizzate nel 1990;
- le statue bronzee delle stazioni della Via Crucis lungo la strada che dalla Residenza “Stella Alpina” porta al Santuario.

Gli ex-voto

Lungo la parete destra del Santuario è esposto un vero patrimonio storico-artistico rappresentato dagli ex voto: 167 tavolette di diverse dimensioni di cui la più antica risale al 1547 e rappresenta il salvataggio miracoloso di una donna che sta per annegare nell’Adige a Verona.
Sul piano storico l’ex voto più interessante è la grande tela donata dalla comunità di Bardolino nel 1665, in ringraziamento dell’ottenuta grazia della pioggia, mentre quello più prezioso è un olio su tela raffigurante Cristo alla Colonna, eseguito nel 1724 dal pittore veronese Antonio Balestra (1666-1740).

sabato 27 aprile 2013

le fate

 secondo appuntamento con "i mondi magici"
 










Il Regno delle Fate
Dove si trova il regno delle Fate?
A volte appena sopra l'orizzonte, a volte sotto i nostri piedi.
In ogni paese del mondo c'è un regno delle Fate; quindi ci sono Fate italiane, Fate americane, Fate francesi, Fate russe, Fate inglesi etc.etc.
Nel Galles pensano che il regno delle Fate si trovi in un'isola, nel canale di San Giorgio, al largo della costa del Pembrokeshire.
Gli Irlandesi chiamarono Hy Breasail l'isola fantasma che, secondo loro, si trovava ad ovest e che secondo loro accoglieva il regno delle Fate.
Mentre per i britannici l'isola fantastica è l'isola di Man.
Ma la più famosa delle isole magiche è senz'altro l'isola di Avalon. Il leggendario Re Artù si dice vi sia stato incoronato e che in seguito, ferito a morte, vi sia stato portato per essere curato da quattro Regine delle Fate, e che il suo corpo immerso in un magico sonno sia nascosto nel cuore di una collina dell'isola.
Il Regno delle fate può svelarsi all'improvviso in qualsiasi luogo, luminoso e scintillante, e sparire con la stessa rapidità.
Terrapieni, forti e colli antichi sono le altre dimore tradizionali delle Fate, e a riprova di ciò, la parola gaelica che indica le Fate è Sidhe, che significa popolo delle colline.
Le pareti delle caverne scelte dalle Fate per dimora, trasudano gocce dorate. Ogni collina ha il suo Re e la sua Regina; di solito, però, sono legati da un vincolo di fedeltà a un Gran Re, dei quali il più conosciuto, l' "Oberon " dei poemi cavallereschi medievali, deve la sua bassa statura ad una maledizione che gli fu lanciata durante il battesimo.
Le isole non sono tutte uguali, alcune galleggiano sull'acqua, altre sono appena sotto la superficie e spuntano solo di notte, oppure una sola volta ogni sette anni. O ancora, parecchi metri sotto l'acqua, ma solo in apparenza, la zona dove sorge l'isola è completamente asciutta, ma circondata da un muro d'acqua a mò di scogliera.
Al largo della costa del Galles, si dice che a volte si possano scorgere i " Verdi Prati dell'Incanto ", una terra che si intravede appena sotto la superficie del mare, ricoperta di alberi e fiori ed erba, fra gli steli e i fili nuotano i pesci.
Molti laghi del Galles proteggono dal mondo esterno le dimore delle fate, nascondendole alla vista degli esseri umani.
Oppure, come nel caso della Dama del Lago, la superficie d'acqua è solo un'illusione creata per proteggere da occhi estranei l'ingresso della propria dimora.
"Non dimenticarmi
Io esisto non solo nei tuoi sogni
Non abbandonarmi
La speranza ti porterà da me"


Le fate Le fate e la poesia Gli animali delle fate
Le case delle fate Gli abiti delle fate Gli incantesimi
Le fate e gli elementi Leggende celtiche Gallery
Le fate in Europa La letteratura e le fate Links


venerdì 26 aprile 2013

DESIDERO RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE STANNO COMMENTANDO I MIEI POST; LA SERA QUANDO ENTRO E VI LEGGO SONO DAVVERO CONTENTA!

QUESTO SPAZIO STA DIVENTANDO SEMPRE PIU' MIO E MI PIACE CONDIVIDERLO CON VOI.

ANCORA GRAZIE E BUONA SERATA A TUTTI.

 

PS: Antonella avevi proprio ragione.


giovedì 25 aprile 2013

La Costituzione Italiana

IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO
Vista la deliberazione dell'Assemblea Costituente, che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato la Costituzione della Repubblica Italiana;
Vista la XVIII disposizione finale della Costituzione;
Promulga

La Costituzione della Repubblica Italiana
nel seguente testo:
PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione


i nostri politici dovrebbero recitarlo OGNI GIORNO  ... e tenerlo a mente

mercoledì 24 aprile 2013

gnomi


da sempre sono affascinata da queste piccole creature e mi piace...crederci un po'...

Gli Gnomi

Tra le creature che appartengono al Piccolo Popolo, gli Gnomi sono sicuramente i più misteriosi. Sul loro conto infatti sappiamo pochissimo la loro straordinaria timidezza e la diffidenza nei confronti delle cose umane li hanno spinti a vivere in luoghi remoti e a circondarsi del più fitto mistero.
E' probabile che i loro antenati siano gli spiriti dei boschi che secondo Greci e Latini difendevano gli alberi e abitavano nei tronchi o fra i rami. Sono gli Gnomi che piantano i semi di nuovi alberi, ne curano le radici e si occupano dei cuccioli e dei piccoli uccelli rimasti senza genitori e sono sempre loro che fanno sfuggire l'ascia di mano ai boscaioli o sbagliare la mira ai cacciatori. Al minimo segno di inquinamento però cambiano zona, nascondendosi nel profondo dei boschi: plastica, cartacce, scorie chimiche e sporcizia di ogni genere sono i loro grandi nemici e uno Gnomi costretto a viverci in mezzo può anche morire
Gli gnomi pesso sono confusi con i Folletti e con i Nani, ma sono assai diversi!
I Folletti hanno un carattere assai più bisbetico e dispettoso e soprattutto amano curiosare nelle case degli uomini cosa che invece gli Gnomi detestano. Quanto ai Nani abitatori del sottosuolo e lavoratori instancabili, la rassomiglianza con gli Gnomi è assai più vaga: oltre ad essere più alti sono malinconici e severi. Nessuno li ha mai sorpresi a ridere e a scherzare, mentre sappiamo che l'allegria è una delle doti più simpatiche ed evidenti dei piccoli gnomi.


Andiamo ad incontrare questi piccoli amici ...
Entra

lunedì 22 aprile 2013

43a Giornata della Terra

Oggi si celebra la 43a edizione dell'Earth Day, la Giornata della Terra. Dal 1970, un mese e due giorni dopo l'equinozio di Primavera, è il giorno in cui si celebra il nostro Pianeta e la salvaguardia dell'ambiente, cercando di coinvolgere più nazioni possibili ( ad oggi 175 ) e organizzando eventi i cui ricavati sono dedicati a progetti eco-ambientali. Da Pechino a Il Cairo, da Melbourne a Londra, da Rio a Johannesburg, da New Delhi a New York, le comunità di tutto il mondo esprimeranno le loro preoccupazioni per il pianeta e promuoveranno le loro azioni per proteggerlo.

Tra i vari Paesi partecipanti c'è anche l'Italia, che celebra questa edizione con "Il grande concerto per la Terra" organizzato a Milano insieme alla Fao e numerose iniziative a beneficio dell’ambiente in programma per tutto il 2013; sul palco cantanti come Fiorella Mannoia ed il cantante algerino Khaled. Anche il calcio viene sensibilizzato, con le squadre di serie B che indosseranno durante le partite un polsino verde con la scritta "io ci tengo", mentre il Bologna indosserà un'inedita divisa verde per l'occasione. 



domenica 21 aprile 2013

Cabroncito number one

a proposito di moto GP

Zulfahmi Khairuddin.jpg
questo ragazzino malese correva nelle gare clandestine del suo Paese. 
Zulfahmi Khairuddin
Khairuddin a Losail nel 2010



Dati biografici
Nom
e Muhammad Zulfahmi Khairuddin
Nazionalità Malesia Malesia
Motociclismo IlmorX3-003.png
Carriera
Carriera nel Motomondiale


Esordio 2009 in classe 125
Miglior risultato finale
GP disputati 52
Podi 2
Punti ottenuti 172

sabato 20 aprile 2013

ORE 21:50 Bandiera a scacchi per tutti! Grandissima prestazione di Marc Marquez con la sua prima pole position in carriera nella classe regina!
ORE 21:49 Rossi in difficoltà durante queste qualifiche, superato pure da Espargarò
ORE 21:48 ottimo 4°tempo di Bradl!
ORE 21:47 Lorenzo rientra ai box e non potrà più rientrare, finisce qui la sua qualifica
ORE 21:45 Manca pochissimo alla fine, Rossi molto lontano dalla pole, a oltre 2 secondi e mezzo

Il  "cabroncito" ha fattola sua prima pole.Bravo Marquez









MotoGp, test Austin: Marquez davanti, Rossi quinto

MotoGp, test Austin: Marquez davanti, Rossi quinto
Marc Marquez

Lo spagnolo della Honda miglior tempo nella seconda giornata di prove sul circuito texano. Alle sue spalle Bradl e Lorenzo. Valentino dietro Pedrosa
AUSTIN (Stati Uniti) - Lo spagnolo Marc Marquez è stato il più veloce nella seconda giornata di test MotoGp sul tracciato texano di Austin. Nei collaudi a cui hanno preso parte solo Honda e Yamaha, il pilota dell'HRC ha girato in 2'04"363 precedendo la Honda Lcr del tedesco Stefan Bradl (2'04"640). Terzo crono per la Yamaha dello spagnolo Jorge Lorenzo (2'04"664), seguito dalla Honda Hrc del connazionale Dani Pedrosa (2'04"686) e dal compagno Valentino Rossi (2'05"518). I due piloti della Yamaha hanno chiuso in anticipo le prove: domani non scenderanno in pista nella terza giornata.

 come sempre, pubblico un piccolo aggiornamento sulle prove

MotoGP Austin 2013: orari tv delle prove libere e della gara [FOTO]

MotoGP Austin 2013, foto
  • MotoGP Austin 2013
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  • austin-texas-test-motogp-2013-immagini-3
Dopo il primo emozionante appuntamento in notturna della stagione 2013 del motomondiale che ha segnato il ritorno di Valentino Rossi, è ora giunto il momento della seconda prova. Stavolta il motomondiale si svolgerà nella pista di Austin in Texas. Squadre e piloti daranno il massimo per confermare e migliorare le prestazioni dei test invernali. Il circuito è praticamente nuovo ed è difficile fare pronostici azzeccati. Di certo molta attenzione sarà addosso ai piloti Yamaha con Lorenzo che farà di tutto per bissare la prima gara della stagione 2013, mentre Rossi dovrà dare dimostrazione un’altra volta di quanto azzeccata sia stata la scelta del ritorno nella squadra giapponese. Lasciamo la parola ai piloti e ne vedremo delle belle pure questa volta!
Orari Tv GP Austin
Venerdì 19 Aprile:

  • Moto3 Prove Libere 1 – h 16:00 – 16:40 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Prove Libere 1 – h 16:55 – 17:40 (diretta Italia 2)
  • Moto2 Prove Libere 1 – h 17:55 – 18:40 (diretta Italia 2)
  • Moto3 Prove Libere 2 – h 20:10 – 20:50 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Prove Libere 2 – h 21:05 – 21:50 (diretta Italia 2)
  • Moto2 Prove Libere 2 – h 22:05 – 22:50 (diretta Italia 2)
Sabato 20 Aprile:
 
MotoGP Austin 2013, foto
Dopo il primo emozionante appuntamento in notturna della stagione 2013 del motomondiale che ha segnato il ritorno di Valentino Rossi, è ora giunto il momento della seconda prova. Stavolta il motomondiale si svolgerà nella pista di Austin in Texas. Squadre e piloti daranno il massimo per confermare e migliorare le prestazioni dei test invernali. Il circuito è praticamente nuovo ed è difficile fare pronostici azzeccati. Di certo molta attenzione sarà addosso ai piloti Yamaha con Lorenzo che farà di tutto per bissare la prima gara della stagione 2013, mentre Rossi dovrà dare dimostrazione un’altra volta di quanto azzeccata sia stata la scelta del ritorno nella squadra giapponese. Lasciamo la parola ai piloti e ne vedremo delle belle pure questa volta!
Orari Tv GP Austin
Venerdì 19 Aprile:

  • Moto3 Prove Libere 1 – h 16:00 – 16:40 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Prove Libere 1 – h 16:55 – 17:40 (diretta Italia 2)
  • Moto2 Prove Libere 1 – h 17:55 – 18:40 (diretta Italia 2)
  • Moto3 Prove Libere 2 – h 20:10 – 20:50 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Prove Libere 2 – h 21:05 – 21:50 (diretta Italia 2)
  • Moto2 Prove Libere 2 – h 22:05 – 22:50 (diretta Italia 2)
Sabato 20 Aprile:

  • Moto3 Prove Libere 3 – h 16:00 – 16:40 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Prove Libere 3 – h 16:55 – 17:40 (diretta Italia 2)
  • Moto2 Prove Libere 3 – h 17:55 – 18:40 (diretta Italia 2)
  • Moto3 Qualifiche – h 19:35 – 20:15 (Diretta Italia 1 e Italia 2)
  • MotoGP Prove libere 4 – h 20:30 – 21:00 (Diretta Italia 2)
  • MotoGP Qualifiche 1 – h 21:10 – 21:25 (Diretta Italia 1 e Italia 2)
  • MotoGP Qualifiche 2 – h 21:35 – 21:50 (Diretta Italia 1 e Italia 2)
  • Moto2 Qualifiche – h 22:05 – 22:50 (Diretta Italia 1 e Italia 2)
Domenica 21 Aprile:

  • Moto3 Warm up – h 15:40 – 16:00 (diretta italia 2)
  • Moto2 Warm
  • up – h 16:10 – 16:30 (diretta Italia 2)
  • MotoGP Warm up – h 16:40 – 17:00 (diretta Italia 2)
  • Moto3 GARA – h 18:00 (diretta Italia 1 e italia 2)
  • Moto2 GARA – h 19:20 (diretta Italia 1 e Italia 2)
  • MotoGP GARA – h 21:00 (diretta Italia 1 e Italia 2)

 



giovedì 18 aprile 2013

lunedì 15 aprile 2013

Social Market

Social Market. La spesa ai tempi della crisi

 
È un super market speciale. Si trova a Torino, in zona San Paolo, precisamente in via Luserna di Rorà. L'associazione Terza Settimana, che lo ha fondato, gli ha messo nome Social Market.
È un punto di acquisto di beni elementari. Dedicato a clienti particolari. Particolari per lo stato economico in cui versano.
Per i prodotti in vendita non ci sono alternative di scelta. Una marca per tipo. I prezzi però sono molto interessanti. Se fai parte del progetto, e per farlo devi essere stato segnalato al Market dall'Ufficio Pio o dalla Caritas, sottoscrivi un contratto. Questo consente l'accesso al gruppo di acquisto che compra beni di consumo direttamente dai grossisti della grande distribuzione e ne fa uso pagandoli al prezzo di mercato. Come ci ha spiegato Bruno Ferragatta, responsabile del Social Market e presidente di Terza Settimana, "un chilo di pasta costa grossomodo 80 centesimi".
I clienti del Social Market sono persone in stato di necessità (anche temporanea) che entrano a far parte del gruppo di acquisto e evitano i rincari di prezzo sulla spesa, che altrimenti dovrebbero pagare in un qualunque super market. Chi, su segnalazione della Caritas, è a reddito zero non paga nulla.  Per gli altri l'Ufficio Pio copre il 50% della spesa, il resto deve metterlo il cliente.
Le persone che lavorano al Social Market sono volontari. Alcuni sono giovani altri invece, caratteristica importante del progetto, sono gli stessi clienti. Quando sottoscrivono il contratto per entrare a far parte del gruppo di acquisto viene chiesto loro, a patto che gli sia possibile, di fornire 4 ore mensili di volontariato in una delle mansioni che permette al progetto stesso di rimanere in piedi: dal guidare i furgoni per prelevare i beni acquistati dai grandi distributori al fare i commessi nel negozio stesso. Insomma, prezzi bassissimi in cambio di volontariato. Un modello la cui eco è già arrivata fuori Torino, come ad esempio a Modena, dove ha aperto il primo supermercato gestito da disoccupati in cambio della spesa. In tempi di crisi, oltre l'economia ad alti livelli, esistono risposte concrete ed immediate. E il volontariato può darne alcune.
 
 
 

domenica 14 aprile 2013

la monaca di Monza

Suor Virginia Maria, al secolo Marianna de Leyva y Marino, meglio nota come la Monaca di Monza (Milano, 4 dicembre 1575Milano, 17 gennaio 1650), è stata una religiosa italiana, protagonista di un celebre scandalo che sconvolse Monza agli inizi del XVII secolo. Figlia di un nobile, il conte di Monza Martino de Leyva y de la Cueva-Cabrera, fu costretta da questi a entrare nell'Ordine di San Benedetto, diventando la monaca Suor Virginia. A dare scandalo fu la sua relazione con un uomo, il conte Gian Paolo Osio, dalla quale nacquero due figli. L'amante di Suor Virginia, che già in precedenza era stato condannato per omicidio, uccise tre persone per nascondere la tresca, ma fu scoperto, condannato a morte in contumacia e poi assassinato da un uomo ritenuto suo amico. L'arcivescovo Federico Borromeo, messo al corrente della vicenda, ordinò un processo canonico nei confronti di Suor Virginia: al termine del procedimento la religiosa fu condannata a essere murata viva per 13 anni al Ritiro di Santa Valeria. Sopravvissuta alla pena, rimase a Santa Valeria fino alla morte.
La sua fama attuale si deve soprattutto al romanzo I promessi sposi, nel quale Alessandro Manzoni si ispirò alla storia di questo celebre scandalo, romanzando però gli eventi, cambiando ad esempio la composizione della famiglia, la cronologia, particolari delle vicende biografiche e il nome stesso degli amanti che diverranno Suor Gertrude ed Egidio.

giovedì 11 aprile 2013

cellule staminali

CELLULE STAMINALI
 

STAMINALI una prospettiva per il FUTURO oppure anche FUTURI problemi ?  - vedi Cellule
.....dai trapianti di Organi ai trapianti delle cellule Staminali  eterologhe = nessuna differenza = problemi futuri ai trapiantati !
Solo nel caso di cellule staminali autologhe (provenienti dallo stesso paziente sul quale si esegue il trapianto), non vi e' pericolo.
Cosa sono le Cellule Staminali:
Sono cellule primitive (indifferenziate) non specializzate, cellule il cui destino non è ancora "deciso”, che si rinnovano attraverso la divisione cellulare per un periodo indefinito di tempo e che possono trasformarsi in cellule specializzate di vari tessuti dell'organismo, cioe’ sono dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo, per mezzo di un processo di informatizzazione con le cellule del luogo (tessuto) ove sono inserite.
Possono quindi originare vari tipi di cellule diverse, attraverso un processo denominato "differenziamento".
Grazie a questa proprietà le cellule staminali hanno od avrebbe
la capacità di riparare organi danneggiati rimpiazzando cellule morte o non più funzionanti. Ormai da varie parti del Pianeta arrivano informazioni sull'utilizzo di queste cellule staminali "indifferenziate" e sui loro benefici anche su pazienti traumatizzati da gravi incidenti. I migliori risultati si ottengono dalle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale.
Nelle fasi iniziali dello sviluppo umano, le cellule staminali, situate nell'embrione, sono diverse da tutti i tipi di cellule esistenti nell'organismo.
Le cellule staminali si trovano quindi nell'embrione, in alcuni tessuti dell'adulto (ad esempio nel midollo osseo), e nel cordone ombelicale. A seconda della loro provenienze, le cellule staminali sono totipotenti se possono dare origine a qualsiasi tipo di tessuto (sono le cellule staminali prelevate dalla blastocisti, l’embrione nei primi 3-5 giorni di sviluppo), multipotenti se possono trasformarsi solo in alcuni tessuti (sono le cellule staminali adulte).
Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare specifici tessuti o di riprodurre organi



voi cosa ne pensate?

mercoledì 10 aprile 2013

Associazione Forma Liquida

martedì 9 aprile 2013

la leggenda del Ponte Arcobaleno

image

Tra la terra e il cielo esiste un ponte chiamato "Ponte Arcobaleno" per i bellissimi colori da cui è formato.

Quando un animale muore, specialmente se in vita è stato molto amato da una persona qui sulla terra, va in un luogo che si trova all'inizio di questo ponte.

E' un posto bellissimo dove l'erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici pelosi possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l'acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi, e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti.

In questo luogo gli animali che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, sentono molto la mancanza della persona speciale che li ha amati sulla terra.

Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano la grande corsa: tu sei stato visto, e quando incontri il tuo amico speciale, lo stringi tra le braccia con grande gioia, il tuo viso è baciato ancora e ancora, ed i tuoi occhi incontrano i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato.

Adesso insieme potrete attraversare il Ponte Arcobaleno per non lasciarvi mai più.

lunedì 8 aprile 2013

Il guerriero non si lascia scoraggiare. Un guerriero della luce sa che, nel silenzio del suo cuore, c'è un ordine che lo guida. Non dobbiamo mai giudicare la vita degli altri, perché ciascuno conosce il propio dolore e la propria rinuncia. Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt'altra è credere che la tua strada sia l'unica. Paulo Coelho

Gruppo Abele

Chi siamo

Il Gruppo Abele è un'associazione nata a Torino nel 1965. Il nostro impegno cerca da sempre di saldare l'accoglienza con la cultura e la politica. Per noi "sociale" significa persone e giustizia sociale, vicinanza a chi è in difficoltà e sforzo per rimuovere tutto ciò che crea emarginazione, disuguaglianza, smarrimento.
Il Gruppo Abele è articolato in circa quaranta attività. Fra queste, servizi a bassa soglia, comunità per problemi di dipendenza, spazi di ascolto e orientamento, progetti di aiuto alle vittime di reato e ai migranti e alcuni percorsi di mediazione dei conflitti. E ancora un centro studi e ricerche, una biblioteca, un archivio storico, una libreria, tre riviste, una casa editrice e percorsi educativi rivolti a giovani, operatori e famiglie. Il Gruppo anima progetti di cooperazione allo sviluppo in Africa e in Messico e a Torino un consorzio di cooperative sociali che dà lavoro a persone con storie difficili alle spalle.
Il Gruppo crede fortemente nel noi, nell'impegno comune e trasversale, nel fare insieme che arricchisce le proposte e consolida i progetti. Per questo è stato promotore di diverse associazioni e coordinamenti. Nel 1982 ha accompagnato la nascita del Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza), mentre nel 1986 ha partecipato alla fondazione della Lila (Lega italiana per la lotta all'AIDS). Sempre dal Gruppo Abele ha preso il via nel 1995 l'esperienza di Libera, rete di impegno contro le mafie che oggi riunisce più di 1.500 realtà italiane e straniere.
Orizzonte di un impegno dai così tanti volti è la voglia di costruire una società capace di promuovere, attraverso la corresponsabilità,  la libertà e la dignità di ogni persona. Una società dove l' io e il noi, la legalità e la giustizia, la solidarietà e il diritto non siano dimensioni separate ma complementari, e dove la vita umana, nell'espressione della sua diversità, possa diventare un bene per se stessa e per la comunità di cui fa parte.