martedì 30 luglio 2013

domenica 28 luglio 2013

Ho il grande piacere di condividere con Voi (miei amati bloggers), l'attestato, conferitomi ieri, per il corso di Formazione in preparazione della mia nuova attività alla Casa d'Accoglienza per le donne.



 

giovedì 25 luglio 2013

martedì 23 luglio 2013

Alpa'a

ARMATURA MEDIEVALE

GOGNA (utilizzata per l'ultima volta nel 1995 a Panama) 

FOTO SCATTATE ALL'ALPA'A 
(Festa Valsesiana che si svolge a Varallo Sesia)

lunedì 22 luglio 2013

Laguna Seca

LAGUNA SECA: bello spettacolo: Il cabroncito Mark Markez ha guidato "come se non ci fosse un domani", ha superato il Dottore nel Cavatappi con una manovra identica, ha vinto meritatamente. poi ho visto Vale dargli affettuosamente del bastardo e abbracciarlo.La mia sensazione è che gli abbia passato il testimone, felice di cederlo ad un degno (molto degno) avversario.
Bravi!!! Bella lezione di sana competitività.

il moto Gp torna a metà agosto

The show must go on

Lo spettacolo deve continuare, sempre e comunque, anche se sulla pista ci lascia la vita  un ragazzo di 25 anni con l'unica "colpa" di amare ciò che faceva. E sono tanti, troppi, quelli che hanno fatto "l'ultimo giro", "l'ultima derapata".
Sono amareggiata per lo show-business che non si ferma davanti ad una pista diventata piscina, con un asfalto che appositamente non deve assorbire l'acqua. Amo il mondo del motociclismo e i bikers e per questo mi indigna vederli trattati come gladiatori nell'arena.
Questi ragazzi, soprattutto quelli che gareggiano nelle categorie minori (compresa la Superbike) non hanno un riscontro economico elevato, loro e la famiglie fanno sacrifici in nome di questa passione, dormono nei camper, si comprano i pezzi, il team è costituito da parenti e amici. I SOLDI STANNO DA UN'ALTRA PARTE, e comunque non è mai giustificabile mettere a rischio la vita di qualcuno anche se è uno sport in cui rischi se ne prendono parecchi. Tutti conoscevamo il Sic ma vorrei ricordare anche altri:

KATO

TOMIZAWA

SIMONCELLI


ed ora "LO SQUALO DEL LAGO"


CIAO ANDREA

INSEGNA AGLI ANGELI A FAR LE PIEGHE

domenica 21 luglio 2013

Ciao Andrea

Moto, incidente al gp di Mosca: morto a 25 anni il pilota italiano Andrea Antonelli

Sotto una pioggia battente, il centauro ha perso il controllo della sua Kawasaki a 250 km/h ed è stato investito da un altro pilota: impatto violentissimo. Trasportato nell'ospedale del circuito, il motociclista è morto poco dopo. Gara sospesa

Moto, incidente al gp di 
Mosca: morto a 25 anni il pilota italiano Andrea Antonelli
Tragedia nel Gp di Mosca in Superbike, categoria Supersport. L’italiano Andrea Antonelli, 25enne di Castiglione del Lago, del Team Go Eleven, sotto una pioggia battente ha perso il controllo della sua Kawasaki nel corso del primo giro (quando viaggiava a 250 km/h), è caduto ed è stato investito dalla Honda di Lorenzo Zanetti, che non è riuscito ad evitarlo. Secondo la prima ricostruzione, la pedana della moto di Zanetti ha colpito in pieno il casco di Antonelli: un impatto violentissimo che è costato la vita al pilota umbro. Antonelli ha perso conoscenza, è stato intubato e trasportato nel centro medico del tracciato. Dove è morto poco dopo. Il pilota è deceduto in seguito al forte trauma cranico riportato. Data la gravità della situazione, i medici hanno preferito non rischiare il trasporto in elicottero verso l’ospedale più vicino. La gara di SuperSport, che era stata inizialmente sospesa e riprogrammata per le 13.00, è stata definitivamente annullata. Cancellata anche gara-2 di Superbike, prevista per il pomeriggio di oggi.
La dinamica dell’incidente è sin troppo simile a quella che ha provocato la morte di Craig Jones a Brands Hatch nell’agosto del 2008 e a quella che ha portato alla morte di Marco Simoncelli, a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia della MotoGp, disputatosi sul circuito di Sepang. Antonelli è nato a Castiglione del Lago (PG) il 17 Gennaio 1988, dove risiede con i propri genitori. Nella Stagione 2002, con il Team Skizzato, ha fatto il grande salto nelle “ruote grandi” dopo aver iniziato con le Minimoto. Ha partecipato con una Aprilia 125, alla Coppa Italia e come debuttante si è messo subito in luce come pilota di talento e grinta. Dopo pochi mesi di ambientamento, è arrivato addirittura alla sua prima vittoria a Magione. Nella Stagione 2003 ha partecipato con una Honda 125 Gp, al Campionato italiano ed Europeo della Categoria 125 GP. Nel 2008 il passaggio al Mondiale Superstock 1000 FIM con la Honda del team Althea AX52 (Roma) e farà le prime due gare di Mondiale Supersport in Qatar e Australia. Nel 2009 il passaggio al Team Trasimeno Yamaha Italia. Nel 2010 si decide di passare nuovamente in Honda prima di andare a correre con il Team GoEleven Kawasaki. Nell’Europeo Superstock 600 e nella Superstock 1000 era salito per 14 volte sul podio: aveva debuttato nel Mondiale SuperSport nel 2012 e nelle qualifiche di Mosca aveva conquistato il suo miglior risultato di sempre, un quarto tempo che gli aveva permesso di partire in seconda fila nello schieramento.

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Moto, incidente al gp di Mosca: morto a 25 anni il pilota italiano Andrea Antonelli

Sotto una pioggia battente, il centauro ha perso il controllo della sua Kawasaki a 250 km/h ed è stato investito da un altro pilota: impatto violentissimo. Trasportato nell'ospedale del circuito, il motociclista è morto poco dopo. Gara sospesa

Moto, incidente al gp di 
Mosca: morto a 25 anni il pilota italiano Andrea Antonelli
Tragedia nel Gp di Mosca in Superbike, categoria Supersport. L’italiano Andrea Antonelli, 25enne di Castiglione del Lago, del Team Go Eleven, sotto una pioggia battente ha perso il controllo della sua Kawasaki nel corso del primo giro (quando viaggiava a 250 km/h), è caduto ed è stato investito dalla Honda di Lorenzo Zanetti, che non è riuscito ad evitarlo. Secondo la prima ricostruzione, la pedana della moto di Zanetti ha colpito in pieno il casco di Antonelli: un impatto violentissimo che è costato la vita al pilota umbro. Antonelli ha perso conoscenza, è stato intubato e trasportato nel centro medico del tracciato. Dove è morto poco dopo. Il pilota è deceduto in seguito al forte trauma cranico riportato. Data la gravità della situazione, i medici hanno preferito non rischiare il trasporto in elicottero verso l’ospedale più vicino. La gara di SuperSport, che era stata inizialmente sospesa e riprogrammata per le 13.00, è stata definitivamente annullata. Cancellata anche gara-2 di Superbike, prevista per il pomeriggio di oggi.
La dinamica dell’incidente è sin troppo simile a quella che ha provocato la morte di Craig Jones a Brands Hatch nell’agosto del 2008 e a quella che ha portato alla morte di Marco Simoncelli, a soli 24 anni durante il Gran Premio della Malesia della MotoGp, disputatosi sul circuito di Sepang. Antonelli è nato a Castiglione del Lago (PG) il 17 Gennaio 1988, dove risiede con i propri genitori. Nella Stagione 2002, con il Team Skizzato, ha fatto il grande salto nelle “ruote grandi” dopo aver iniziato con le Minimoto. Ha partecipato con una Aprilia 125, alla Coppa Italia e come debuttante si è messo subito in luce come pilota di talento e grinta. Dopo pochi mesi di ambientamento, è arrivato addirittura alla sua prima vittoria a Magione. Nella Stagione 2003 ha partecipato con una Honda 125 Gp, al Campionato italiano ed Europeo della Categoria 125 GP. Nel 2008 il passaggio al Mondiale Superstock 1000 FIM con la Honda del team Althea AX52 (Roma) e farà le prime due gare di Mondiale Supersport in Qatar e Australia. Nel 2009 il passaggio al Team Trasimeno Yamaha Italia. Nel 2010 si decide di passare nuovamente in Honda prima di andare a correre con il Team GoEleven Kawasaki. Nell’Europeo Superstock 600 e nella Superstock 1000 era salito per 14 volte sul podio: aveva debuttato nel Mondiale SuperSport nel 2012 e nelle qualifiche di Mosca aveva conquistato il suo miglior risultato di sempre, un quarto tempo che gli aveva permesso di partire in seconda fila nello schieramento.

sabato 20 luglio 2013

Odio il sabato

ODIO IL SABATO: è una giornata terribile,
                                  quella in cui si spezza la mia
                                                                    amata routine, quella della 
                                  spesa "per forza" (magari
                                  domani moriamo di fame),
                                  quella in cui tutti (ma 
                                  proprio tutti) si sentono
                                  autorizzati a passare da te,
                                  quella dell'aperitivo "per
                                  forza". E' un giorno senza
                                  identità.
                                  Già da tempo cerco una 
                                  soluzione a questa inutile
                                  giornata; avete dei 
                                  suggerimenti?
                                  E...qual'è la "vostra
                                  giornata da cancellare"?

venerdì 19 luglio 2013

prime prove libere Laguna Seca


Laguna Seca, FP1. Crutchlow subito veloce. Secondo Rossi, terzo Marquez

Prima sessione di prove libere sul circuito di Laguna Seca, nono appuntamento stagionale della MotoGP. Conferma lo stato di forma Crutchlow, seguito da Rossi e dal fenomeno Marquez.

Laguna Seca, FP1. Crutchlow subito veloce. Secondo Rossi, terzo Marquez.
Nebbia e freddo sul circuito di Laguna Seca per il primo turno di libere del Gp degli Stati Uniti. Primi giri sul tracciato per Marc Marquez. Il rookie della Honda prova per la prima volta il circuito californiano, essendo quest’ultimo un’esclusiva della classe MotoGP. Lo spagnolo mostra di avere da subito un buon feeling con la pista. Situazione diversa per il suo compagno di squadra Dani Pedrosa. Dichiarato “fit to ride” dai medici del circuito, Dani non prende parte alla prima sessione di libere per non stressare la sua spalla. Tarda a scendere in pista Jorge Lorenzo. Il majorquino della Yamaha, dichiarato idoneo a correre nonostante la settimana scorsa sia stato operato per la seconda volta alla clavicola sinistra per sostituire la placca in titanio danneggiata durante la caduta al Sachsenring. Jorge, aiutato a salire in sella quando mancano poco più di 20 minuti al termine della sessione, gira senza prendersi troppi rischi. Nel frattempo a segnare il primo crono di riferimento del turno è Stefan Bradl in sella alla LCR Honda. A rispondere al tempo del tedesco è Valentino Rossi che si mette in testa alla classifica dei tempi scendendo sotto il muro dell’1’23. A pochi minuti della fine è testa a testa tra Marc Marquez e Cal Crutchlow. È il britannico a chiudere con il miglior crono (1’22.757) la sessione, mettendosi davanti a Valentino Rossi. Terzo tempo per Marc Marquez. Bene le Ducati di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden che chiudono rispettivamente con il sesto e ottavo tempo.
FP1 – Classifica tempi MotoGP, GP Stati Uniti
1 Cal CRUTCHLOW GBR Monster Yamaha Tech 3 1:22.757
2 Valentino ROSSI ITA Yamaha Factory Racing 1:22.848
3 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team 1:22.980
4 Stefan BRADL GER LCR Honda MotoGP 1:23.033
5 Alvaro BAUTISTA SPA GO&FUN Honda Gresini 1:23.255
6 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team 1:23.380
7 Aleix ESPARGARO SPA Power Electronics Aspar 1:23.905
8 Nicky HAYDEN USA Ducati Team 1:23.927
9 Bradley SMITH GBR Monster Yamaha Tech 3 1:24.287
10 Randy DE PUNIET FRA Power Electronics Aspar 1:24.363
11 Jorge LORENZO SPA Yamaha Factory Racing 1:24.441
12 Hector BARBERA SPA Avintia Blusens 1:24.467
13 Alex DE ANGELIS RSM Ignite Pramac Racing 1:25.133
14 Yonny HERNANDEZ COL Paul Bird Motorsport 1:25.309

giovedì 18 luglio 2013

SE LA "MENSA AMICA" CHIUDE I NOSTRI OSPITI SARANNO COSTRETTI A RINUNCIARE ALL'UNICO PASTO CUI POSSONO FRUIRE. SPERO CHE L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BORGOSESIA E GLI SPONSOR CHE CI AVEVANO GARANTITO UN AIUTO ECONOMICO CI AIUTINI A MANTENERE QUESTO SERVIZIO DAVVERO IMPORTANTE.

domenica 14 luglio 2013

moto GP Germania

Motogp, Germania: Marquez vince e va in testa al mondiale. Poi Crutchlow e Rossi, staccato Gara combattutissima. Lo spagnolo della Honda prende un bel margine sugli inseguitori a colpi di giri record. Rossi delude ma porta a casa un terzo posto. Pedrosa e Lorenzo grandi assenti per infortuni

sabato 13 luglio 2013

MOTO GP GERMANIA

MotoGP Germania 2013, qualifiche: Marquez in pole! Rossi 3° [FOTO]

MotoGP Germania 2013, prove libere 3
  • MotoGP Germania 2013, prove libere 3 (5)
  • MotoGP Germania 2013, prove libere 3 (3)
  • MotoGP Germania 2013, prove libere 3 (4)
  • MotoGP Germania 2013, prove libere 3 (6)
Ap/LaPresse
Si è appena conclusa la sessione di qualifiche sul circuito del Sachsenring, valida per il Gran Premio di Germania 2013. Pole position che viene conquistata da un velocissimo Marc Marquez che con il crono di 1:21.311 si garantisce la prima casella in griglia di partenza. Ottima sessione di qualifiche anche per il pilota britannico Cal Crutchlow che si aggiudica la prima fila alle spalle del giovane pilota spagnolo. Bene anche Valentino Rossi che chiude con il terzo tempo a poco meno di due decimi di distacco dal poleman spagnolo. Prova sensazionale per Aleix Espargarò che con la sua CRT riesce a conquistare il 5° tempo, mettendosi davanti a Nicky Hayden con ben 3 decimi di vantagg

martedì 9 luglio 2013

Gli uomini

Sono stata anch'io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un'altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell'età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano
Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch'io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po' più dura
Che se l'uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi
Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c'è

domenica 7 luglio 2013

San Michele Arcangelo


 :: domenica 07 luglio 2013
5/07/2013 

E Francesco (con Benedetto) consacra il Vaticano a San Michele

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La benedizione della statua
La benedizione della statua

Il vescovo di Roma – alla presenza del suo predecessore – inaugura una statua di San Michele nei Giardini vaticani. E pone la Città del Vaticano sotto la protezione di San Giuseppe e dell’Arcangelo

Gianni Valente città del vaticano Doveva essere “solo” un’inaugurazione di una statua nei giardini vaticani: la scultura in bronzo che riproduce San Michele Arcangelo, opera dell’artista Antonio Lomuscio, posizionata neli pressi del palazzo del Governatorato. Ma con papa Francesco niente è scontato, e la stessa routine dell’ordinarietà vaticana –Santa Marta docet - diventa l’ordito  dove giorno per giorno si sprigionano gratuite, quotidiane sorprese.

Prima sorpresa: stamattina, prima della nove, a prender parte all'evento inaugurale davanti a una piccola folla di qualche centinaio di persone, insieme all’attuale vescovo di Roma c’era anche il suo predecessore Benedetto XVI. Joseph Ratzinger è stato invitato personalmente da Papa Francesco, e ha aderito  volentieri alla proposta. Il Papa emerito è stato salutato con calore e affetto dai presenti – che lo hanno anche applaudito - dispensando sorrisi a tutti. Nel giorno in cui viene presentata al mondo l’enciclica scritta “a quattro mani” Lumen Fidei, firmata da Francesco ma di preponderante fattura ratzingeriana, Papa Bergoglio chiama il predecessore a apparire in un momento pubblico “ordinario” e così decongestiona con nonchalance tutti gli psicodrammi sui “due Papi” esternati da frotte di accigliati analisti. Quelli per i quali il popolo «non avrebbe capito» e «sarebbe rimasto confuso».


In realtà, il popolo di Dio sembra cogliere al volo tutto quello che sta succedendo nella Chiesa di Cristo. Anche nell’amicizia affettuosa tra Francesco e Benedetto il sensus fidei coglie un riflesso della luce di grazia che nutre e tiene in vita la Chiesa. A Francesco la presenza di Benedetto in Vaticano non crea alcun imbarazzo. È contento che riceva persone e non viva segregato. Per Papa Bergoglio, Ratzinger è come il «nonno» del Vaticano. E basta ascoltare le omelie dell’attuale vescovo di Roma – con i ricordi della «abuela Rosa», più volte citata come colei che insegnò al piccolo Jorge Mario le prime preghiere cristiane – per decifrare la portata dell’accostamento. Così, il Papa regnante manda in fumo le elucubrazioni di quelli che vorrebbero trasformare il Papa emerito in un sepolto vivo, chiuso nel suo cerchio dorato. Agli occhi di Bergoglio, l’intenzione manifestata dal suo predecessore di vivere gli ultimi anni della vita nel silenzio e nella preghiera, rimanendo «nel recinto di San Pietro», pone ipso facto Ratzinger nel cuore palpitante della vita della Chiesa. Per Francesco – lo ha detto all’Angelus di domenica scorsa – Ratzinger ha dato «un esempio meraviglioso di cosa vuol dire seguire la volontà di Gesù nella coscienza». «L’esempio del nostro padre - ha ripetuto - ci fa bene, fa bene a ciascuno di noi seguirlo». Anche per questo oggi lo ha voluto vicino e gli ha chiesto di condividere con lui un gesto suggestivo e eloquente.

La inaugurazione della statua in bronzo posta nei giardini vaticani si è trasformata in una vera e propria consacrazione di tutto lo Stato vaticano a San Giuseppe e San Michele, che il Governatorato aveva già scelto come propri santi protettori. Così Francesco e Benedetto hanno riaffidato alla cura efficace del padre putativo di Gesù e dell’Arcangelo sempre in lotta con il demonio tutto l’intreccio di generosità e miserie, dedizione e opportunismi, entusiasmo evangelico e corruzione che convivono oltre le Mura Leonine. Comprese le manovrette di quei circuiti curiali dove crescono palpabilmente resistenze e nervosismo. Le “operazioni” confezionate nell’ombra e poi messe in circolo attraverso canali e agenti “fidelizzati”, secondo i tipici clichè delle lotte di potere clericale che hanno afflitto le recenti stagioni ecclesiali: «Lamentarsi e inveire è il loro forte. Essi brontolano, mugugnano, rimbrottano. Sono di cattivo umore e, quel che è peggio, nutrono rancore» (Charles Péguy).

Il testo del discorso del Papa

"San Giuseppe - ha detto il Papa a quanto riportato dalla 'Radio vaticana' - custodisci e dona pace a questa terra, irrorata dal sangue di san Pietro e dei primi martiri romani; custodisci e ravviva la grazia del Battesimo in quanti qui vivono e operano; custodisci e aumenta la fede dei pellegrini che qui giungono da ogni parte del mondo. A te consacriamo le fatiche e le gioie di ogni giorno; a te consacriamo le attese e le speranze della Chiesa; a te consacriamo i pensieri, i desideri e le opere: tutto si compia nel Nome del Signore Gesù... O glorioso Arcangelo San Michele... veglia su questa Città e sulla Sede Apostolica, cuore e centro della cattolicità, perché viva nella fedeltà al Vangelo e nell'esercizio della carità eroica. Rendici vittoriosi contro le tentazioni del potere, della ricchezza e della sensualità. Sii tu il baluardo contro ogni macchinazione, che minaccia la serenità della Chiesa; sii tu la sentinella dei nostri pensieri, che libera dall'assedio della mentalità mondana; sii tu il condottiero spirituale, che ci sostiene nel buon combattimento della fede".

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 :: domenica 07 luglio 2013
5/07/2013 

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Gianni Valente città del vaticano Doveva essere “solo” un’inaugurazione di una statua nei giardini vaticani: la scultura in bronzo che riproduce San Michele Arcangelo, opera dell’artista Antonio Lomuscio, posizionata neli pressi del palazzo del Governatorato. Ma con papa Francesco niente è scontato, e la stessa routine dell’ordinarietà vaticana –Santa Marta docet - diventa l’ordito  dove giorno per giorno si sprigionano gratuite, quotidiane sorprese.

Prima sorpresa: stamattina, prima della nove, a prender parte all'evento inaugurale davanti a una piccola folla di qualche centinaio di persone, insieme all’attuale vescovo di Roma c’era anche il suo predecessore Benedetto XVI. Joseph Ratzinger è stato invitato personalmente da Papa Francesco, e ha aderito  volentieri alla proposta. Il Papa emerito è stato salutato con calore e affetto dai presenti – che lo hanno anche applaudito - dispensando sorrisi a tutti. Nel giorno in cui viene presentata al mondo l’enciclica scritta “a quattro mani” Lumen Fidei, firmata da Francesco ma di preponderante fattura ratzingeriana, Papa Bergoglio chiama il predecessore a apparire in un momento pubblico “ordinario” e così decongestiona con nonchalance tutti gli psicodrammi sui “due Papi” esternati da frotte di accigliati analisti. Quelli per i quali il popolo «non avrebbe capito» e «sarebbe rimasto confuso».


In realtà, il popolo di Dio sembra cogliere al volo tutto quello che sta succedendo nella Chiesa di Cristo. Anche nell’amicizia affettuosa tra Francesco e Benedetto il sensus fidei coglie un riflesso della luce di grazia che nutre e tiene in vita la Chiesa. A Francesco la presenza di Benedetto in Vaticano non crea alcun imbarazzo. È contento che riceva persone e non viva segregato. Per Papa Bergoglio, Ratzinger è come il «nonno» del Vaticano. E basta ascoltare le omelie dell’attuale vescovo di Roma – con i ricordi della «abuela Rosa», più volte citata come colei che insegnò al piccolo Jorge Mario le prime preghiere cristiane – per decifrare la portata dell’accostamento. Così, il Papa regnante manda in fumo le elucubrazioni di quelli che vorrebbero trasformare il Papa emerito in un sepolto vivo, chiuso nel suo cerchio dorato. Agli occhi di Bergoglio, l’intenzione manifestata dal suo predecessore di vivere gli ultimi anni della vita nel silenzio e nella preghiera, rimanendo «nel recinto di San Pietro», pone ipso facto Ratzinger nel cuore palpitante della vita della Chiesa. Per Francesco – lo ha detto all’Angelus di domenica scorsa – Ratzinger ha dato «un esempio meraviglioso di cosa vuol dire seguire la volontà di Gesù nella coscienza». «L’esempio del nostro padre - ha ripetuto - ci fa bene, fa bene a ciascuno di noi seguirlo». Anche per questo oggi lo ha voluto vicino e gli ha chiesto di condividere con lui un gesto suggestivo e eloquente.

La inaugurazione della statua in bronzo posta nei giardini vaticani si è trasformata in una vera e propria consacrazione di tutto lo Stato vaticano a San Giuseppe e San Michele, che il Governatorato aveva già scelto come propri santi protettori. Così Francesco e Benedetto hanno riaffidato alla cura efficace del padre putativo di Gesù e dell’Arcangelo sempre in lotta con il demonio tutto l’intreccio di generosità e miserie, dedizione e opportunismi, entusiasmo evangelico e corruzione che convivono oltre le Mura Leonine. Comprese le manovrette di quei circuiti curiali dove crescono palpabilmente resistenze e nervosismo. Le “operazioni” confezionate nell’ombra e poi messe in circolo attraverso canali e agenti “fidelizzati”, secondo i tipici clichè delle lotte di potere clericale che hanno afflitto le recenti stagioni ecclesiali: «Lamentarsi e inveire è il loro forte. Essi brontolano, mugugnano, rimbrottano. Sono di cattivo umore e, quel che è peggio, nutrono rancore» (Charles Péguy).

Il testo del discorso del Papa

"San Giuseppe - ha detto il Papa a quanto riportato dalla 'Radio vaticana' - custodisci e dona pace a questa terra, irrorata dal sangue di san Pietro e dei primi martiri romani; custodisci e ravviva la grazia del Battesimo in quanti qui vivono e operano; custodisci e aumenta la fede dei pellegrini che qui giungono da ogni parte del mondo. A te consacriamo le fatiche e le gioie di ogni giorno; a te consacriamo le attese e le speranze della Chiesa; a te consacriamo i pensieri, i desideri e le opere: tutto si compia nel Nome del Signore Gesù... O glorioso Arcangelo San Michele... veglia su questa Città e sulla Sede Apostolica, cuore e centro della cattolicità, perché viva nella fedeltà al Vangelo e nell'esercizio della carità eroica. Rendici vittoriosi contro le tentazioni del potere, della ricchezza e della sensualità. Sii tu il baluardo contro ogni macchinazione, che minaccia la serenità della Chiesa; sii tu la sentinella dei nostri pensieri, che libera dall'assedio della mentalità mondana; sii tu il condottiero spirituale, che ci sostiene nel buon combattimento della fede".

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5/07/2013 

E Francesco (con Benedetto) consacra il Vaticano a San Michele

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La benedizione della statua
La benedizione della statua

Il vescovo di Roma – alla presenza del suo predecessore – inaugura una statua di San Michele nei Giardini vaticani. E pone la Città del Vaticano sotto la protezione di San Giuseppe e dell’Arcangelo

Gianni Valente città del vaticano Doveva essere “solo” un’inaugurazione di una statua nei giardini vaticani: la scultura in bronzo che riproduce San Michele Arcangelo, opera dell’artista Antonio Lomuscio, posizionata neli pressi del palazzo del Governatorato. Ma con papa Francesco niente è scontato, e la stessa routine dell’ordinarietà vaticana –Santa Marta docet - diventa l’ordito  dove giorno per giorno si sprigionano gratuite, quotidiane sorprese.

Prima sorpresa: stamattina, prima della nove, a prender parte all'evento inaugurale davanti a una piccola folla di qualche centinaio di persone, insieme all’attuale vescovo di Roma c’era anche il suo predecessore Benedetto XVI. Joseph Ratzinger è stato invitato personalmente da Papa Francesco, e ha aderito  volentieri alla proposta. Il Papa emerito è stato salutato con calore e affetto dai presenti – che lo hanno anche applaudito - dispensando sorrisi a tutti. Nel giorno in cui viene presentata al mondo l’enciclica scritta “a quattro mani” Lumen Fidei, firmata da Francesco ma di preponderante fattura ratzingeriana, Papa Bergoglio chiama il predecessore a apparire in un momento pubblico “ordinario” e così decongestiona con nonchalance tutti gli psicodrammi sui “due Papi” esternati da frotte di accigliati analisti. Quelli per i quali il popolo «non avrebbe capito» e «sarebbe rimasto confuso».


In realtà, il popolo di Dio sembra cogliere al volo tutto quello che sta succedendo nella Chiesa di Cristo. Anche nell’amicizia affettuosa tra Francesco e Benedetto il sensus fidei coglie un riflesso della luce di grazia che nutre e tiene in vita la Chiesa. A Francesco la presenza di Benedetto in Vaticano non crea alcun imbarazzo. È contento che riceva persone e non viva segregato. Per Papa Bergoglio, Ratzinger è come il «nonno» del Vaticano. E basta ascoltare le omelie dell’attuale vescovo di Roma – con i ricordi della «abuela Rosa», più volte citata come colei che insegnò al piccolo Jorge Mario le prime preghiere cristiane – per decifrare la portata dell’accostamento. Così, il Papa regnante manda in fumo le elucubrazioni di quelli che vorrebbero trasformare il Papa emerito in un sepolto vivo, chiuso nel suo cerchio dorato. Agli occhi di Bergoglio, l’intenzione manifestata dal suo predecessore di vivere gli ultimi anni della vita nel silenzio e nella preghiera, rimanendo «nel recinto di San Pietro», pone ipso facto Ratzinger nel cuore palpitante della vita della Chiesa. Per Francesco – lo ha detto all’Angelus di domenica scorsa – Ratzinger ha dato «un esempio meraviglioso di cosa vuol dire seguire la volontà di Gesù nella coscienza». «L’esempio del nostro padre - ha ripetuto - ci fa bene, fa bene a ciascuno di noi seguirlo». Anche per questo oggi lo ha voluto vicino e gli ha chiesto di condividere con lui un gesto suggestivo e eloquente.

La inaugurazione della statua in bronzo posta nei giardini vaticani si è trasformata in una vera e propria consacrazione di tutto lo Stato vaticano a San Giuseppe e San Michele, che il Governatorato aveva già scelto come propri santi protettori. Così Francesco e Benedetto hanno riaffidato alla cura efficace del padre putativo di Gesù e dell’Arcangelo sempre in lotta con il demonio tutto l’intreccio di generosità e miserie, dedizione e opportunismi, entusiasmo evangelico e corruzione che convivono oltre le Mura Leonine. Comprese le manovrette di quei circuiti curiali dove crescono palpabilmente resistenze e nervosismo. Le “operazioni” confezionate nell’ombra e poi messe in circolo attraverso canali e agenti “fidelizzati”, secondo i tipici clichè delle lotte di potere clericale che hanno afflitto le recenti stagioni ecclesiali: «Lamentarsi e inveire è il loro forte. Essi brontolano, mugugnano, rimbrottano. Sono di cattivo umore e, quel che è peggio, nutrono rancore» (Charles Péguy).

Il testo del discorso del Papa

"San Giuseppe - ha detto il Papa a quanto riportato dalla 'Radio vaticana' - custodisci e dona pace a questa terra, irrorata dal sangue di san Pietro e dei primi martiri romani; custodisci e ravviva la grazia del Battesimo in quanti qui vivono e operano; custodisci e aumenta la fede dei pellegrini che qui giungono da ogni parte del mondo. A te consacriamo le fatiche e le gioie di ogni giorno; a te consacriamo le attese e le speranze della Chiesa; a te consacriamo i pensieri, i desideri e le opere: tutto si compia nel Nome del Signore Gesù... O glorioso Arcangelo San Michele... veglia su questa Città e sulla Sede Apostolica, cuore e centro della cattolicità, perché viva nella fedeltà al Vangelo e nell'esercizio della carità eroica. Rendici vittoriosi contro le tentazioni del potere, della ricchezza e della sensualità. Sii tu il baluardo contro ogni macchinazione, che minaccia la serenità della Chiesa; sii tu la sentinella dei nostri pensieri, che libera dall'assedio della mentalità mondana; sii tu il condottiero spirituale, che ci sostiene nel buon combattimento della fede".

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