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Santa Giovanna Antida Thouret Vergine
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Besancon, Francia, 27 novembre 1765 - 24 agosto 1826
Nasce a Sancey-le-Long in Francia il 27 novembre del 1765. Di famiglia
povera, dedita al lavoro nei campi, Giovanna a sedici anni rimane orfana
della mamma. Fin da giovane la santa dimostra una forte devozione alla
Vergine e, malgrado la contrarietà del padre, riesce ad entrare nel
convento delle Figlie della Carità a Parigi. In seguito allo scoppio
della Rivoluzione francese l'ordine viene sciolto con la forza. Giovanna
trova rifugio a Besançon, dove successivamente fonda la Congregazione
delle suore della Carità. La sua opera si allarga arrivando fino a
Napoli, città in cui Giovanna assume la direzione di un grande ospedale.
In Francia invece è ostacolata dall'arcivescovo di Besançon che si
rifiuta di approvare l'ordine da lei fondato, nonostante il
riconoscimento pontificio. Giovanna non si abbatte e continua nella suo
impegno di carità, formazione e lavoro apostolico. Colpita da emorragia
cerebrale, muore la sera del 24 agosto del 1826. È proclamata Santa da
Pio XI nel 1934. (Avvenire)
Etimologia: Giovanna = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: A
Napoli, santa Giovanna Antida Thouret, vergine, che proseguì la vita
religiosa, interrotta durante la rivoluzione francese, insieme ad alcune
compagne, che a Besançon aggregò a sé nella nuova Congregazione delle
Suore della Carità per dedicarsi alla formazione cristiana e civile dei
giovani e alla carità verso i bambini abbandonati, i poveri e i malati,
finendo poi i suoi giorni stremata da grandi tribolazioni.
Ascolta da RadioVaticana:
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Nacque presso Besanzone in Francia il 27 novembre
del 1765. Di povera famiglia era dedita alla vita faticosa dei campi. La
piccola Giovanna, debole e tutt’altro che bella, sembrava destinata a
una breve vita piena di sofferenze. Era di animo delicatissimo, di
singolare gentilezza, sempre improntata a una dolce melanconia. A
16 anni rimase orfana della mamma, e fu tanto il suo dolore che sembrava
doverla seguire nella tomba. Ma la sua tenera devozione alla Madonna la
consolò e salvò. La fanciullezza e la giovinezza di Giovanna furono
impiegate assiduamente nelle cure domestiche e nei lavori di campagna.
Dopo la morte della mamma ne aveva prese le veci. Nonostante la sua
giovane età e la debolezza di salute ogni forza le veniva dalla
preghiera e dai Sacramenti. Sentendosi chiamata allo stato
religioso, dopo ripetute preghiere e lacrime per vincere l’opposizione
del padre, che tanto l’amava, potè entrare nel convento delle Figlie
della Carità (Vincenzine) in Parigi. Aveva 22 anni. In breve si
ammalò, e temendo di essere rimandata a casa, pregò tanto la Madonna che
ottenne sicura guarigione. Fatta novizia non cessarono per lei le
lusinghe di persone del mondo per ritrarla dalla via intrapresa, ma
Giovanna resistette. Allo scoppio della rivoluzione francese, la
povera suora, a 28 anni, si trovò ricacciata nel mondo e lontana dalla
casa paterna. Si pose in cammino e dopo lungo viaggio giunse presso i
parenti dove sfidando i pericoli della rivoluzione si diede alla cura di
ragazzine e di infermi. Seguì l’abate Receveur a Friburgo e poi in
Germania, ma dopo pochi mesi ritornava in Svizzera in abito di povera
donna. Nel 1797 si portò a Besanzone dove aprì una scuola per le
giovani, senza mai lasciare la cura degli infermi. Ma i rivoluzionari
che l’avevano minacciata la morte, la relegarono per un anno presso una
povera donna. Nel 1799 rientrò in Besanzone, aprì un’altra scuola con
farmacia, che formò il primo nucleo delle suore della Carità. Ben presto
le compagne e discepole di Giovanna Antida aumentarono e la nuova
congregazione si estese in Francia, Svizzera, Savoia e a Napoli. Ma
una dolorosa prova venne ad amareggiare la fondatrice. Le comunità di
Besanzone e limitrofe non volendo accettare la disposizione pontificia
che stabiliva ogni comunità sotto la giurisdizione del vescovo del
proprio territorio, rifiutarono di accogliere la loro Madre e Fondatrice
recatasi là per pacificarle. Ella si trattenne per due anni a Parigi
poi ritornò, ma di nuovo fu rigettata. Addolorata solo per l’ostinata
opposizione al decreto del Santo Padre, si ritirò umilmente in disparte
lasciando che in tutto si compisse la volontà di Dio. A Napoli passò l’ultima parte della sua vita esplicando una grande attività a incremento della sua congregazione. Il
24 agosto 1826 spirava col sorriso sulle labbra, benedicendo le figlie
che la circondavano. Fu canonizzata da Pio XI nel 1934.
Autore: Antonio Galuzzi
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Aggiunto il 2001-11-19
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Interessante questa nuova rubrica, anche se noi Jene non abbiamo santi qui nella savana!
RispondiEliminaUn abbraccio zamposo
La vita di Santa Giovanna Antida Thouret non è stata per niente facile. Ho trovato il post molto interessante!
RispondiEliminaun abbraccio :)
La Casa d'Accoglienza che presto realizzeremo seguirà i suoi principi educativi ed etici. Ti terrò informato.
Eliminabuona serata
Gloria