lunedì 22 luglio 2013

The show must go on

Lo spettacolo deve continuare, sempre e comunque, anche se sulla pista ci lascia la vita  un ragazzo di 25 anni con l'unica "colpa" di amare ciò che faceva. E sono tanti, troppi, quelli che hanno fatto "l'ultimo giro", "l'ultima derapata".
Sono amareggiata per lo show-business che non si ferma davanti ad una pista diventata piscina, con un asfalto che appositamente non deve assorbire l'acqua. Amo il mondo del motociclismo e i bikers e per questo mi indigna vederli trattati come gladiatori nell'arena.
Questi ragazzi, soprattutto quelli che gareggiano nelle categorie minori (compresa la Superbike) non hanno un riscontro economico elevato, loro e la famiglie fanno sacrifici in nome di questa passione, dormono nei camper, si comprano i pezzi, il team è costituito da parenti e amici. I SOLDI STANNO DA UN'ALTRA PARTE, e comunque non è mai giustificabile mettere a rischio la vita di qualcuno anche se è uno sport in cui rischi se ne prendono parecchi. Tutti conoscevamo il Sic ma vorrei ricordare anche altri:

KATO

TOMIZAWA

SIMONCELLI


ed ora "LO SQUALO DEL LAGO"


CIAO ANDREA

INSEGNA AGLI ANGELI A FAR LE PIEGHE

1 commento:

  1. Ciao Gloria, dolorosamente vero tutto quello che scrivi...lo spettacolo continua sempre e comunque, non importano i rischi, non importano le vite lasciate sulla pista...

    Ne abbiamo parlato per telefono, sgomente, incredule che sia successo, che nessuno si sia reso conto dei rischi...e adesso seppelliamo un ragazzo di 25 anni che ha avuto l'unica colpa di credere in un o sport. Ma questo non è più sport...questo è uno spettacolo che sempre e comunque continua, anche a costo della vita di un ragazzo.

    Ciao, un abbraccio.
    Antonella

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